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INCONTRI CON L'AUTORE
Giorgio Boatti, Preferirei di no
di Mauro Reali


SI SI SI

Lunedì 7 maggio, alle ore 21, presso la sala del Camino del comune di Arcore, è stato presentato il libro di Giorgio Boatti, Preferirei di no, alla presenza dell'autore, del giornalista Dario Biagi e dello storico Gabriele Nissim. Il libro racconta le vicende degli unici dodici professori universitari che si rifiutarono – nel 1931 – di pronunciare il giuramento di fedeltà al regime fascista; una scelta eticamente altissima, come ha anche sottolineato l'assessore arcorese alla cultura Claudio Fontana – presente al dibattito nella duplice veste istituzionale e di docente di Storia e Filosofia – che li accomuna ai maggiori esempi di libero pensiero della tradizione occidentale, da Socrate in poi.
Stimolato dalle domande di Biagi, Boatti ha ricordato come il suo libro copra un vuoto nella storiografia italiana che ha sempre privilegiato – nel dopoguerra – i più affascinanti eroi della Resistenza combattente ai meno noti professori dissidenti che persero la cattedra dicendo no a Mussolini. Mussolini che – ricorda Boatti – fu quasi costretto da Giovanni Gentile a emanare questo provvedimento, col quale il potentissimo ministro voleva "vendicarsi" dei firmatari – solo pochi anni prima – del "Manifesto Antifascista" di Benedetto Croce. Tra cattolici che giurarono "con riserva" (l'indicazione era del Vaticano), comunisti che restarono in cattedra per non perdere il rapporto coi giovani, alcuni docenti ebrei ancora tristemente conniventi col Duce (ha ricordato questo fenomeno pure Nissim), i nostri dodici (tra i quali De Sanctis, Ruffini, Martinetti, Bonaiuti, per ricordare solo i più famosi) fecero una scelta individuale rigorosissima; ciò pur nella diversità della loro estrazione socio-culturale e delle loro idee politiche e convinzioni religiose. Clamoroso – tra tutti – il caso di don Ernesto Bonaiuti – lo scomodo sacerdote "modernista" che, tanto inviso al fascismo quanto poco gradito alle gerarchie ecclesiastiche, non fu reintegrato in cattedra neppure dopo il crollo del regime. Tutti, insomma, eroi apparentemente "sconfitti", quasi "antieroi" – come ha ricordato Nissim – a una prima impressione; in realtà dissidenti coraggiosi anche se poco appariscenti, che hanno finalmente trovato nel libro di Boatti una giusta – ancorché tardiva – valorizzazione.
Davvero grazie al comune di Arcore, alle sue istituzioni, alla Biblioteca civica "Nanni Valentini" per averci offerto una bella serata di riflessione e dibattito storico-culturale; il tutto nell'ambito di una rassegna Incontri con l'autore che ha in calendario nel mese di maggio – in occasione della Festa del libro - altri interessanti appuntamenti, specialmente da lunedì 21 a domenica 27 (un incontro ogni sera) e giovedì 31: per maggiori informazioni visitare il sito www.sbv.mi.it/arcore/biblioteca.

Mauro Reali


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15 maggio 2001